Radiodisturbi in auto

di Roberto Perotti IW2EVK – RKe

Quando si decide di installare una radio su un mezzo si arriva spesso alla fine dei lavori a scoprire di essere afflitti in ricezione da disturbi. Questo breve articolo vuole essere una specie di manualetto per evitare, o meglio annullare, la ricezione dei disturbi. Dato che “prevenire è meglio che curare” una guardatina prima di iniziare i lavori può essere di aiuto.

La posizione dell’antenna

 

Su un autoveicolo la maggior parte dei radiodisturbi è irradiata dai componenti elettrici del motore. Visto che la posizione anteriore del motore è quella universalmente adottata ormai dai costruttori possiamo, con l’ausilio della fig. 1, analizzare le posizioni tipiche verificando pregi e svantaggi.

Pos. 1. Vantaggi: possibilità di controllo visivo dell’antenna, utile in caso di 5/8λ  o antenne bi-banda lunghe. Svantaggi: decisamente posizionata troppo vicina al motore, una parte del cavo di alimentazione corre in zona perturbata elettricamente. Possibili tratti all’interno vano motore in zona sollecitata termicamente. Da usare solo se mancano alternative migliori. Disturbi captati elevati!

Pos. 2. Vantaggi: posizione alta, distanziata sufficientemente dal vano motore. Possibile utilizzo del foro per antenna autoradio e relativo tunnel cavi. Svantaggi: a causa della posizione con superficie di massa (tetto) verso il retro, irradiazione leggermente deformata. Con antenne lunghe si è obbligati a piegare a 45° l’antenna per evitare urti e carico vento/ghiaccio.

Posi. 3. Vantaggi: ottimo piano di massa esteso tutto intorno all’antenna (centro tetto). Estrema distanza da parti elettriche. In alcune auto “routing” cavi facilitato (es. Panda). Svantaggi: come in pos. 2 per antenne lunghe. Discreta discesa cavo per arrivare all’RTX.

E la posizione consigliata di montaggio. Pos. 4. Vantaggi: controllo visivo dell’antenna. Possibilità montaggio in verticale di 5/8 o antenne lunghe. Distanza ottima da motore. Svantaggi: posizione più bassa di 2 e 3. La presenza della capote e del cofano posteriore dà luogo a direzioni di ricezione preferenziali. Da utilizzare solo con auto munite di bagagliaio come in figura.

Pos. 5. Vantaggi: ideale per antenne caricate tipo HF. Montaggio molto resistente. Buona visibilità dell’antenna dal posto di guida. Svantaggi: troppo bassa per VHF e superiori. Lunghezza notevole cavo verso RTX.

In movimento antenne > 2 m vanno fissate con tiranti alla carrozzeria (vedi, mezzi dell’esercito). Ottima solo per uso HF. Buona immunità ai disturbi.

Esaurita guesta parte inerente alla posizione antenna riguardo ai disturbi, passiamo al punto successivo.

Abbiamo scelto l’antenna, forata la carrozzeria dopo aver considerato gli svantaggi ed i vantaggi; alimentiamo ora l’RTX, accendiamo il motore, sintonizziamo un segnale stabile ed ascoltiamo…, poi accendiamo i vari utilizzatori (frecce, ventole, ecc.)

Si ascolta:

  1. Solo il segnale utile (tutto ok)
  2. Ronzio cupo che aumenta di intensità con il regime del motore, fischi variabili con la velocità (alternatore che rilascia, freq. audio in circuito 12 V).
  3. Crepitio che aumenta coi giri del motore (contatto incerto nel circuito HV – distributore, bobina, cavi, candele).
  4. Scricchiolii, ricezione intermittente in mobile (contatto incerto su cavo antenna/base antenna).
  5.  Ticchettii vari (lampeggiatori, interruttori…).
  6. Brevi interruzioni di tensione in movimento (falsi contatti sull’alimentazione o batteria).
  7. Fischio in onda lunga/media sintonizzabile (alim. switching di amplificatori Hi-Fi o CD-charger).

Se siete nel caso 1 ) potete stare tranquilli al 90%. Al limite potreste ricadere (con il tempo) nei casi 2-6, ma se è tutto ok all’inizio è molto difficile che ciò avvenga.

Passiamo a “curare” ì problemi caso per caso.

Caso 2) Montare tra il lato caldo e la massa un condensatore da 0,5 ± 1 μF. In casi più critici collegare un ulteriore condensatore da 1 μF fra il + della batteria e massa. (N.B. si devono usare condensatori antidisturbo per uso automobilistico – vedi figure).

 

Caso 3) Serrare con cura tutti i contatti del lato HV dell’alimentazione. In casi di spinterogeno smontare la calotta, pulire i contatti con carta abrasiva registrando le distanze.

Montare candele di tipo antidisturbo (vedere catalogo Bosch).

Qualora non bastasse, inserire gli appositi cappucci schermanti tra pipetta e candela. Inserire un condensatore da 0,4 μF fra il primario della bobina HV e la massa. Su auto vecchie sostituire i cavi delle candele con cavi schermati.

Collegare con treccia di rame ad ampia sezione il cofano con la massa della carrozzeria avendo cura di fissare i bulloni su parti non verniciate.

Caso 4) Ad auto ferma scuotere l’antenna. Verificare il serraggio di dadi, bulloni, filetti antenna/base. Controllare che vi sia contatto di massa fra base antenna e carrozzeria (eventualmente ripristinare scarteggiando con carta abrasiva fine).

Controllare saldature su PL o connettori vari con cavo antenna.

 

Caso 5) Identificare il contatto che causa il rumore andando per logica (esclusione). Intervenire con uno degli schemi di montaggio di fig. 2.


Caso 6) Pulire di morsetti della batteria con carta vetrata, Serrarli con cura, stendere un velo di vaselina protettiva. Verificare il cavo di massa della batteria ed i cavi del positivo + 12 V. Stringere tutti i dadi. Verificare i faston ed i terminali ad occhiello muovendoli a radio accesa. Sostituire i cavi dell’alimentazione RTX con cavi di sezione adeguata collegati ai morsetti batteria direttamente. Non fare affidabilità su terminali crimpati con pinza, stagnare sempre il cavo al faston od al terminale.

Caso 7) Collegare sul +12 V un filtro antidisturbo di amperaggio adeguato costruito con una bobina su ferrite Ø 1 cm con 20 spire serrate di rame isolato da 2 mm + 2 condensatori come mostrato in fig. 3.

Inserire sui morsetti di uscita BF dell’ampli dei condensatori ceramici da 1 nF per eliminare l’irradiazione di RF sui cavi.

Breve riassunto interventi per componenti in ordine di importanza

Bobina accensione: condensatore da 0,5 ±3 μF su lato BT.

Distributore (spinterometro) resistenza in serie 10 kΩ 1 W.

Candele: manicotto antidisturbo (usare tipo schermato)

Cavo accensione: eliminare falsi contatti/ridurre la lunghezza al minimo/schermare (cambio tipo cavo)

Accendisigari: come fig. 2.

Frecce: come fig. 2 su intermittente (relais)

Tergicristallo: condensatore fra + e massa da 1 μF a 100 μF 25 V.

Regolatori elettronici / centraline: un condensatore da 250 μF- 100μF fra + e massa. Eventualmente aggiungere un ceramico da 100 nF.

Pompa benzina: condensatore come da fig. 4.

Ventola riscaldamento: idem fig. 4.

Orologio digitale/analogico: condensatore da 100 nF o 470 nF fra + e massa.

Batteria: condensatore 1 μF fra + e massa.

Cofano: collegare a massa con treccia rame di sez. adeguata.

 

Motori vetri elettrici: come figura 4.